Il popolo del libro (game)

Molti giocatori classe 1980 (ma anche quelli precedenti e successivi) si ricordano bene dei librigame. Fanno di sicuro parte anche dei miei ricordi di infanzia e adolescenza. Nel 1985 le Edizioni E. Elle portarono in Italia quello che per noi fu il Geronimo Stilton del fantasy, ovvero le avventure di Lupo Solitario. Fu una novità che ebbe un suo discreto successo all'epoca: i libri game si trovavano persino nelle edicole e in alcuni grandi supermercati. La E. Elle, per altro, non tradusse solo Lupo solitario ma una serie interminabile di collane di questi giochi di storie interattive. Ovviamente sorsero anche i concorrenti, e come non ricordare la collana della Mondadori Scegli la tua avventura o la serie dedicata a Indiana Jones (entrambe dedicate a un pubblico più giovane). Il fenomeno durò per un be pò e influenzò anche testate per ragazzi come Topolino che inizò, così, a proporre le famose "storie a bivi".

La moda dei libri game negli novanta era già molto ridimensionata e per anni sono caduti nel dimenticatoio, conservati nelle collezioni dei fan più accaniti: in particolar modo Lupo Solitario che vanta un grande seguito di vecchi fans in Italia ed una comunità virtuale molto attiva.

I libri game, per chi non lo sapesse, sono come dei romanzi da giocare, delle storie a bivi ma con un pizzico di gioco di ruolo; non nel senso di interazione sociale (perchè si gioca da soli, quasi sempre, leggendo il libro) ma più da un punto di vista di gestione delle risorse, combattimento e magia. Nella trama ci sono dei passaggi obbligati, dei punti nodali della vicenda dai quali di solito si passa in ogni caso, ma poi ci sono le scelte da fare che possono portare anche a finali disastrosi (e allora si ricominciava anche daccapo nella lettura per arrivare al lieto fine per il proprio eroe) oppure semplicemente porta a finali alternativi. Un modo di concepire le storie che aveva qualcosa in comune anche con certi videogiochi "punta e clicca" in auge in quegli anni.

PARTECIPATIVO MA NON CREATIVO
Penso che questo modo di giocare le storie abbia in qualche modo influenzato molto la mentalità dei giocatori di ruolo di quegli anni. I libri game offrivano un approccio partecipativo, ma non creativo, alla storia da giocare. Si legge la storia, si fanno delle scelte che possono portare a finali diversi (e i singoli volumi di una stessa collana erano anche interconnessi, molto spesso) ma non si porta nella fiction nulla di proprio, niente che non sia comunque previsto dallo schema preordinato dell'Autore: questo aspetto, però, era tranquillamente accettato e non inficiava il divertimento. Come in un romanzo "normale" il gusto di andare avanti sta nel giungere alla conclusione della storia, non nel cambiarla o nell'inserirvi delle idee proprie. Se vogliamo anche il gdr tradizionale ha un approccio di questo tipo: ovvero partecipativo, a bassa (talvolta nulla) frequenza creativa; in questo caso però la figura autoriale del DM può essere molto meno simpatica. Non sto leggendo un libro, anzi, nella quarta di copertina del manuale mi è stato promesso che plasmerò la storia dei personaggi che andrò a creare (a seconda dell'ambientazione), che sarà come se fossi io con le mie scelte a cambiare il mondo immaginato nel quale muoverà il mio alter ego; la cosa che non scrivono mai è "salvo concessione del DM".


I LIBRI GAME OGGI

Insomma, siamo noi degli anni '80 e '70 il popolo del libro game, quelli che avevano la scatola rossa accanto alla Crociata della Morte di Lupo Solitario sullo scaffale dei giochi: quelli che vedendo D&D hanno pensato, "ganzo, è tipo un libro game ma più potente e si può giocare in più d'uno". Ma oggi come stanno i libri game? Pare stiano tornando, seppur timidamente, sotto varie fogge alla ribalta. E' d'obbligo segnalare che la casa editrice Vincent Books cercherà di riproporre la ristampa dei famosi libri di Joe Dever; è già uscito I Signori delle Tenebre e stavolta sarete un Kai e non un Ramas. Inoltre la Cubicle 7 ha annunciato che pubblicherà il nuovo gdr di Lupo Solitario: speriamo che sia molto gdr e poco libro game (dato che quest'ultimo svolge già alla perfezione il suo dovere). Sempre sul versante novità, è anche uscito un videogioco per Android ed Apple, Lone Wolf Blood on Snow. Esulando dalle creazioni di Joe Dever, una simpatica alterntiva al vecchio libro game sembrano essere i "fumetti-gioco" (non so come altro chiamarli) di Cranio Creations. A testimonianza del fatto che come tipologia ludica i libri game sono rimasti, nascosti e ridimensionati per molti anni, ma non totalmente dimenticati.

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